Monti Reatini

Monte Terminillo e la cresta Sassetelli
Un facile e bellissimo anello con partenza dal rifugio Sebastiani che tocca le due vette centrali del gruppo. Salita per lo spigolo Sud Est del Terminillo fino alla vetta e attraversamento di tutta la cresta Sassetelli con i suoi divertenti passaggi rocciosi; rientro per il vallone delle Scangive e per la sella di Leonessa. Facile, poco dislivello, molto panoramico e molto remunerativo.


C’è poco da raccontare del Terminillo, ogni salita è una classica soprattutto se ripetuta più e più volte; l’imbarazzo è sempre quello della scelta, se fare delle escursioni dirette alla vetta o se concatenare degli anelli, se allungare i chilometri o limitarsi alla soddisfazione della cima e dei panorami limitando l’impegno. Oggi abbiamo scelto di concatenare vetta e cresta Sassetelli, partendo dal rifugio Sebastiani e rientrando per il vallone delle Scangive e la sella di Leonessa; forse la più classica delle escursioni ma non avevamo tutta la giornata a disposizione, nelle prime ore del pomeriggio sarebbe venuto a piovere e piuttosto che niente andava benissimo così; ci fa compagnia Giulia. Parcheggiamo nei pressi del rifugio Sebastiani e scendiamo oltre ad intercettare l’evidente traccia che traversando nel tratto iniziale si va inerpicando sullo spigolo Sud-Est del monte; prima con pendenza graduale e poi più accentuata con vari tornanti guadagna quota e si affaccia quasi subito sul Terminilletto, è l’unica traccia del versante, tante le bandierine bianco rosse lungo il percorso. Tra vari traversi e facili salti rocciosi si raggiunge il breve e simpatico canalino che si supera agilmente, sopra ancora facili roccette, qualche sfasciume che non da problemi e ben presto si intravede il cippo che anticipa i 2217m della vetta (1,05 ore). Il cielo si stava coprendo durante la breve salita, in grosso anticipo rispetto alle previsioni la minaccia di pioggia era già nell’aria; anche un vento freddo si stava alzando, fastidioso e continuo, eravamo solo all’inizio e già si stava mettendo malino. Ovviamente rimaniamo poco in vetta, gli orizzonti erano stra conosciuti e la cappa grigiastra che si andava uniformando ed abbassando confondeva un po' gli orizzonti, qualche foto tanto per non scordarsi il momento e ripartiamo alla volta della bella cresta Sassetelli che si allungava a Nord-Ovest. Le prime gocce di pioggia iniziano a cadere poco dopo che abbiamo imboccato la cresta, non capivamo se portate dal vento o se stesse davvero iniziando a piovere, nuvolaglia bassa si stava stratificando sulla pianura ad Est sopra Rieti, quelle più alte si andavano compattando, ma nulla di questo ci ha fermato, sono arrivate presto le prime roccette della cresta e le abbiamo affrontate asciutte. Sempre carine da affrontare, pochi i tratti veramente esposti dove in ogni caso l’attenzione deve sempre rimanere alta, facile e intrigante, divertente e da farsi col cuore leggero ma da non sottovalutare mai. Forse è bella proprio per questa serie di motivi. La vetta Sassetelli si raggiunge (+35 min.) e si supera che quasi non ce ne accorgiamo, intorno le nuvole aumentano la suggestione, sul bel profilo del Terminelletto con la sua sottile cresta sentierata, sul vallone degli Angeli, sullo spigolo Nord del Terminillo che intanto andava sparendo dentro le nuvole e sul lungo orizzonte sopra la valle delle Scangive che raggiungeva i profilo dei Sibillini, della Laga e del Gran Sasso, tutti visibili ma che andavano velocemente sparendo a amalgamandosi col colore delle nuvole. Il guscio indossato in vetta al Terminillo per via del vento tornava ora per la pioggia, lenta ma continua ha anticipato di gran lunga le previsioni. Finiamo dentro le nuvole, che poi sfilano via e anche ritornano, a tratti la sella dove il sentiero si biforca e dove inizieremo il rientro ci finisce dentro, quando la raggiungiamo tutta la bella cresta Sassetelli non c’è più, le nuvole l’hanno inghiottita. Iniziamo a scendere veloci il lungo traverso nella conca erbosa e che inizia ad abbassarsi lentamente scivolando quasi parallelo alla cresta; raggiunge la dorsale rocciosa che scende dalla vetta Sassetelli e prende a scorrergli sopra verso est fino a raggiungere il piccolo valico, un taglio tra le rocce dove il sentiero entra nel vallone delle Scangive e con diversi frequenti e ripidi tornanti si abbassa repentinamente fino ad inoltrarsi sotto le verticali e importanti pareti della dorsale che su questo versante ha davvero un connotato diverso rispetto a quello percorso pochi minuti prima. La traccia da qui in avanti segue il profilo del versante della vetta Sassetelli prima e del Terminillo poi, sorvola le Scangive con pochi salti di quota, rimaniamo comunque e sempre sotto una leggera pioggia. Bella l’immagine che rimanda la montagna, seppellita dalle nuvole sembra più massiccia, senza linee da seguire verso l’alto le pareti sono più imponenti di quanto non siano in realtà, quella Nord del Terminillo è uno scoglio verticale che non accenna quasi ad inclinarsi in linee più docili; il Porcini e il monte di Cambio ad Est sono appena lambiti dalle nuvole e gli orizzonti sono più lunghi e luminosi, un ambiente quasi invernale con cui abbiamo perso confidenza e che un po' ci sorprende. Continuando tra sfasciumi rocciosi e piccoli tratti prativi raggiungiamo la base dell’ultima salita per raggiungere la sella di Leonessa. La pioggia dopo una brevissima tregua che ci aveva fatto quasi pensare di averla scampata ha ripreso a scendere con più insistenza, piegati sotto raggiungiamo la sella e prendiamo a scendere verso il rifugio, non c’era più nulla da guadagnarsi se non l’asciutto dell’auto, anche la sagoma più bella del Terminillo coi suoi vari canaloni del versante nord era opaca, si perdeva nel grigiume generale, gli siamo sfilati sotto quasi senza degnargli interesse. Per fortuna quando arriviamo all’auto (+1,45 ore) smette per un attimo di piovere, ci da il tempo di rimetterci in sesto. Questa giornata ce la siamo presa, non è stata come doveva ma è andata bene, e il Terminillo dopo tanto tempo che non tornavo mi è davvero piaciuto tanto, di nuovo, come fosse una prima volta.